Olio nei fiumi: un fenomeno esteso ma poco conosciuto

Il fenomeno dello sversamento di petrolio è tuttora trascurato a danno dell’ambiente. Infatti, è
discutibile che mentre le grandi fuoriuscite marine ottengano l’attenzione mediatica che meritano, quelle che si verificano sui fiumi non godono di tali livelli di esposizione. Questo fatto è persino aggravato dall’effettiva grandezza del fenomeno e dalla mancanza di ricerche su di esso.

Gli studi più recenti mostrano che la maggior parte dei rifiuti oleosi presenti sulle acque a livello globale proviene dai fiumi. Pertanto, è fondamentale che questi diventino il fulcro dell’intervento e della prevenzione. E’ vero, comunque, che -ed in effetti è successo- si possano verificare grosse infiltrazioni anche sui fiumi. Ciò, tuttavia, accade principalmente a causa di lavorazioni illegali con petrolio grezzo lungo i fiumi, come è avvenuto in diversi paesi africani. O anche per la cattiva gestione dei gasdotti di chi opera legalmente, come è avvenuto sul fiume Kalamazoo negli Stati Uniti.

Questo tipo di eventi rappresentano gli unici dove sono stati condotti studi precisi. Tuttavia, non
costituiscono un sistema modello coerente per valutare i processi fisici e chimici che gli oli subiscono durante una fuoriuscita di petrolio dal fiume. E’ solo recente infatti uno studio accademico che cerca di costruire una revisione coesa dei modelli che sono ora a nostra disposizione. Questa recensione mostra chiaramente come l’idrodinamica dei fiumi e le loro impostazioni geologiche facciano sì che il rifiuto oleoso si comporti in modo diverso e abbia diverse conseguenze a lungo termine sull’ambiente fluviale.

Tali caratteristiche possono essere riassunte nel seguente modo: il corso d’acqua. Infatti, il
torrente è ciò che effettivamente può trasformare l’olio in un sedimento permanente sul letto del fiume, a causa della sua interazione con sedimenti e particelle. Un altro fattore importante è la presenza delle sponde del fiume mentre nell’oceano vi sono coste che possono essere abbastanza distanti dal 
sito della fuoriuscita e la marea nera potrebbe non raggiungere nemmeno le coste che estendendosi lungo l’intero corso d’acqua è un luogo sicuro per la sedimentazione dell’olio.

Queste caratteristiche sono, quindi, ciò che rende gli interventi su questo tipo di
fenomeno più difficili e intricati rispetto a quelli che si verificano nell’oceano. È quindi chiaro che c’è un grosso problema che deve essere affrontato.

In questo senso entra in gioco River Oil. Utilizzando lo stesso concept tecnologico di River Plastic, River Cleaning sta sviluppando quello che potrebbe essere il punto di svolta della lotta contro, ora anche, l’inquinamento oleoso. Può funzionare in duemodi a seconda dell’entità dell’evento. River Oil Plug-in Absorption in cui è presente una spugna assorbente in grado di catturare l’olio galleggiante per poi essere smaltito. L’altro è River Oil Full Filtering che opera attraverso un sistema di tubi in grado di risucchiare le perdite maggiori e raccogliere l’olio su collettori esterni.

 

                                                 

 

Ad oggi questa è l’unica soluzione -che ha le stesse caratteristiche uniche in termini di
operabilità di River Plastic- per avere una barriera permanente contro il petrolio che raggiunge l’oceano. Inoltre, è un sistema che può essere posizionato in via emergenziale contro eventuali perdite, grandi o piccole. Non richiede energia o personale per funzionare, quindi è un dispositivo che senza grandi costi può essere posizionato come barriera di sicurezza subito dopo le industrie in cui vengono utilizzate queste sostanze chimiche.

Va da sé che la prevenzione è la migliore pratica in assoluto, ma non sempre è possibile
prevedere eventi in cui gli impianti potrebbero necessitare di manutenzione o si verificano incidenti. Pertanto, River Cleaning ha intenzione di sviluppare e rendere River Oil pronto per l’implementazione il prima possibile.

 

Rimani sintonizzato.

 

 

Bibliografia:

-Kvočka, Davor, Dušan Žagar, and Primož Banovec. 2021. “A Review of
River Oil Spill Modeling” Water 13, no. 12: 1620.
https://doi.org/10.3390/w13121620 

-https://en.wikipedia.org/wiki/Kalamazoo_River_oil_spill

-Barker, Christopher H., Vassiliki H. Kourafalou, CJ Beegle-Krause,
Michel Boufadel, Mark A. Bourassa, Steve G. Buschang, Yannis Androulidakis,
Eric P. Chassignet, Knut-Frode Dagestad, Donald G. Danmeier, Anusha L.
Dissanayake, Jerry A. Galt, Gregg Jacobs, Guillaume Marcotte, Tamay Özgökmen,
Nadia Pinardi, Rafael V. Schiller, Scott A. Socolofsky, Dalina Thrift-Viveros,
Brian Zelenke, Aijun Zhang, and Yangxing Zheng. 2020. “Progress in
Operational Modeling in Support of Oil Spill Response” Journal of Marine
Science and Engineering 8, no. 9: 668. https://doi.org/10.3390/jmse8090668

 

 

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