Le microplastiche contribuiscono alla proliferazione e diffusione di batteri marini

Con milioni di tonnellate di plastica che raggiungono gli oceani del mondo, il rischio che possano veicolare malattie è sempre maggiore.

Stiamo vivendo un periodo molto difficile causato dalla diffusione mondiale del virus Sars-Cov-2 (il coronavirus causa della malattia COVID-19). Questa pandemia è uno degli effetti della distruzione di habitat che portano la popolazione umana a entrare in contatto con patogeni che, fino a poco tempo fa, erano isolati in zone selvagge e incontaminate.

Microplastiche marine

In mare, i frammenti microplastici differiscono notevolmente dalle particelle galleggianti naturali. Le particelle di plastica sono note, infatti, per trasportare combinazioni di metalli, inquinanti e agenti patogeni (batteri, virus e altri microrganismi che possono causare malattie).

Diversi studi hanno trovato ceppi di batteri resistenti agli antimicrobici in concentrazioni dalle 100 alle 5.000 volte superiori sulle superfici microplastiche rispetto all’acqua di mare circostante.

Con gli attuali dati, purtroppo, ancora non sappiamo come le colonie batteriche e i virus, presenti sulle microplastiche oceaniche (leggi qui), possano influire sulla salute degli esseri umani e degli animali.

Sempre più vibrioni

Un recente studio[1] ha individuato che batteri del genere Vibrio, un gruppo diffuso a livello globale di agenti patogeni umani e animali (molto conosciuto è il Vibrio cholerae, causa del colera), stanno aumentando la loro diffusione e sono stati trovati in alti livelli sulle microplastiche.

Questi batteri possono rappresentare una grossa minaccia per gli allevamenti dei molluschi bivalvi. Questi molluschi, infatti, sono organismi filtratori e sono noti per assorbire le particelle microplastiche dell’acqua di mare (leggi qui). I vibrioni possono portare infezioni e a morie dei mitili, con conseguenti effetti negativi sull’industria, sul mercato e rischi sempre maggiori sulla salute dei consumatori.

Studiare e agire

Comprendere il legame tra la microplastica e il rischio di trasferimento di agenti patogeni attraverso i molluschi (e il pescato in generale), è fondamentale per l’industria dell’acquacoltura e della salute umana.

 

Abbiamo urgente bisogno di passare ad approcci economici più sostenibili e circolari rispetto all’uso attuale dei materiali plastici. Ridurre drasticamente l’immissione della plastica nell’ambiente è necessario per scongiurare problemi futuri sempre più gravi.

1  Jake Bowley, Craig Baker-Austin, Adam Porter, Rachel Hartnell, Ceri Lewis. Oceanic Hitchhikers – Assessing Pathogen Risks from Marine Microplastic. Trends in Microbiology, 2020; DOI: 10.1016/j.tim.2020.06.011

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